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Approvo

Al Sig. Capo di Gabinetto del Ministro della Giustizia
Al Sig. Capo Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria
Al Sig. Capo Dipartimento per gli Affari di Giustizia
Al Sig. Direttore Generale del Personale e della Formazione


Oggetto: Art. 4 bis D.L. 24 febbraio 2023 – Riduzione dei termini di pagamento delle pubbliche amministrazioni


Questa Associazione torna a rappresentare il disagio dei dirigenti degli uffici giudiziari che rivestono il ruolo di funzionario delegato alle spese di giustizia nella realizzazione dell’obiettivo, introdotto come addendum al contratto per il conferimento dell’incarico dirigenziale, di assicurare il pagamento entro 30 giorni delle fatture relative a tali spese.
L’obiettivo è connesso all’intervento normativo citato in oggetto e si colloca nell’ambito delle riforme abilitanti del PNRR (riforma 1.1.). In particolare è previsto che ai dirigenti responsabili dei pagamenti delle fatture commerciali, nonché ai dirigenti apicali delle rispettive strutture, vengano assegnati specifici obiettivi annuali relativi al rispetto dei tempi di pagamento previsti dalle vigenti diposizioni, ai fini del riconoscimento della retribuzione di risultato in misura non inferiore al 30 per cento.
Il primo motivo di disagio è che l’integrazione del contratto individuale e delle relative schede di programmazione annuale degli obiettivi, prevista dalla circolare della RGS in data 3/1/2024 per adeguarsi all’obbligo descritto (nelle more della revisione della valutazione della performance), non dovrebbe riguardare i dirigenti responsabili delle spese di giustizia ma quelli responsabili dei pagamenti delle fatture commerciali. Come asserito dalla Corte di Cassazione, infatti, i compensi spettanti ai soggetti incaricati dal giudice nell’ambito delle spese di giustizia non costituiscono crediti derivanti da obbligazioni contrattuali commerciali, bensì da obblighi giuridici imposti per legge.
Il secondo motivo di disagio è che il ritardo più volte rilevato nell’accreditamento dei fondi ai funzionari delegati alle spese di giustizia non ha, comunque, in molti casi consentito il rispetto del termine dei 30 giorni. Si tratta di un’anomalia che potrebbe determinare, nella denegata ipotesi di attribuire alle spese di giustizia natura commerciale, una diminuzione palesemente iniqua della retribuzione di risultato.
Dal programma delle attività del Gabinetto per il triennio 2025-2027, si rileva che è in corso sul punto un approfondimento tecnico normativo in merito alla qualificazione delle spese di giustizia. Il documento richiama correttamente la circolare della RGS in data 8/11/2024, ove si sottolinea che per definire un credito di natura commerciale sia necessaria un’apposita valutazione sulla presenza di un contratto e di una prestazione resa da un’impresa o da un lavoratore autonomo oppure da un libero professionista e che tali elementi non sono riscontrabili nell’ambito delle spese di giustizia, legate invece a un provvedimento giurisdizionale. Si rileva, inoltre, che è stata attivata un’interlocuzione su tale aspetto, nell’ambito di un tavolo congiunto col MEF.
Si confida, di conseguenza, sull’esito positivo del confronto e si chiede di compiere ogni sforzo per giungere a una corretta interpretazione dell’obbligo, al fine di evitare penalizzanti e inique ricadute sul trattamento retributivo dei dirigenti della nostra amministrazione che rivestono il ruolo di funzionario delegato alle spese di giustizia.
Restando disponibile a ogni interlocuzione, si porgono distinti saluti.

 

per il Direttivo

il Presidente Associazione Dirigenti Giustizia

Rosalba Natali

Spese di Giustizia, Testo Unico e Servizi di Cancelleria Appunti e Aspetti pratici
normativa e circolari ministeriali

aggiornato a giugno 2025

a cura di Walter Caglioti

Nelle giornate del 23 e 24 maggio 2025, presso il Palazzo di Giustizia di Trieste, si sono svolti i lavori dell’Assemblea nazionale dell’Associazione Dirigenti Giustizia e, a seguire, la prima riunione del nuovo Consiglio Direttivo per il biennio 2025-2027.
L’Assemblea, molto partecipata, si è aperta con la relazione del presidente uscente Nicola Stellato e con un ampio dibattito tra gli associati. Sono state approvate importanti mozioni quali quella sull’introduzione dei referenti distrettuali e – a maggioranza – la riduzione del numero dei componenti del consiglio direttivo da tredici a undici. Approvato anche all’unanimità il bilancio 2024-2025.
Nel pomeriggio si è svolta l’elezione dei nuovi organi: Consiglio Direttivo, Collegio dei Garanti e Revisori dei Conti. Il 24 maggio, nella prima riunione del rinnovato Direttivo, è stata eletta Presidente Rosalba Natali, che raccoglie il testimone da Nicola Stellato. Vicepresidenti sono Maria Rosaria Donnici e Cristina Zicchi. Massimo Orzella è stato confermato amministratore, mentre Alessandro Mastrosimone resta webmaster.
Un ringraziamento sentito a Nicola Stellato per l’impegno profuso negli anni alla guida dell’Associazione e un augurio di buon lavoro alla nuova Presidente e a tutto il Direttivo.

ASSOCIAZIONE DIRIGENTI GIUSTIZIA

Care Colleghe, cari Colleghi,

l’ingresso di nuovi dirigenti nell’Amministrazione Giudiziaria segna una fase di profondo rinnovamento e rafforzamento della nostra funzione.

In dettaglio:

  • 41 colleghi assumono oggi il loro primo incarico;
  • 38 prossimi colleghi, provenienti da corso–concorso SNA, hanno avviato ieri il loro tirocinio presso gli Uffici giudiziari, in attesa della loro assegnazione definitiva;
  • 5 colleghi prenderanno servizio a breve, attingendo da una graduatoria di altra amministrazione.

A questi ingressi si aggiungono 65 posti già banditi, suddivisi in due procedure concorsuali per 54 e 11 dirigenti.

Complessivamente, tra colleghi già in servizio, prossimi all'assunzione e posti a concorso, si raggiunge al momento la quota di 149 dirigenti, cui si aggiungeranno ulteriori assunzioni previste nel quadro del PIAO, attraverso nuovi corsi-concorso SNA e altre procedure concorsuali. Si tratta di numeri significativi, soprattutto se rapportati a una dotazione organica complessiva di 330 posti. Dopo anni di carenze strutturali, questo importante piano di reclutamento rappresenta un segnale concreto e decisivo di attenzione verso la dirigenza, riaffermandone il ruolo centrale nel garantire il buon funzionamento del<la Giustizia.

A tutti loro, a nome dell’Associazione Dirigenti Giustizia, rivolgo il mio più sentito augurio per un avvio proficuo e gratificante in questa esperienza professionale, tanto decisiva quanto carica di responsabilità. Come colleghi e come Associazione, assicuriamo la nostra vicinanza e il nostro sostegno, nella consapevolezza che il loro contributo sarà fondamentale per il rafforzamento della nostra Amministrazione e per affrontare con competenza ed efficacia le sfide future.

Buon lavoro e arrivederci a Trieste!

Nicola Stellato

 

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Dirigenza senza concorso? 

Un ritorno al passato che mina trasparenza e merito 

L’Associazione Dirigenti Giustizia esprime la propria contrarietà rispetto alle disposizioni introdotte dall’art. 11 dello schema di disegno di legge “Merito”, approvato dal Consiglio dei Ministri il 13 marzo, che prevedono l’accesso alla dirigenza mediante “sviluppo di carriera”. Tale meccanismo, ove non radicalmente rivisto, appare in contrasto con il principio costituzionale del pubblico concorso, minando i criteri di trasparenza, imparzialità e merito nella selezione dei dirigenti pubblici. 

In particolare, si evidenziano le seguenti criticità: 

- L’introduzione di una quota del 30% di accesso alla dirigenza senza concorso costituisce una intollerabile eccezione al principio del concorso pubblico fondato sulla valutazione comparativa aperta a tutti i cittadini. 

- La procedura prevede una valutazione basata su indicatori ambigui e soggettivi, come i comportamenti organizzativi e le attitudini manageriali, con un elevato margine di discrezionalità. 

- Ogni amministrazione sarebbe chiamata a gestire autonomamente il processo selettivo, senza garanzie e criteri oggettivi e uniformi stabiliti a livello centrale. 

- La possibilità di accesso alla dirigenza attraverso percorsi interni rischia di creare un sistema autoreferenziale, precludendo opportunità a candidati esterni potenzialmente più qualificati. 

- Il nuovo meccanismo incentiva un utilizzo distorsivo e opportunistico della valutazione della performance per orientare gli esiti delle selezioni interne. 

Detto intervento si affianca al progressivo aumento dei dirigenti nominabili senza concorso ai sensi dell’art. 19, comma 6, del decreto legislativo 165 del 2001, recentemente accentuato dalla legge di bilancio 2025 con l’aggiunta di 10 unità nel Ministero della Giustizia. Questo ulteriore fenomeno rischia di: 

- Indebolire la trasparenza e il principio di selezione basata sul merito, favorendo nomine discrezionali rispetto a procedure competitive. 

- Compromettere la funzionalità dell’amministrazione giudiziaria, già esposta a tentativi di erosione dovuti alla presenza di magistrati che esercitano funzioni dirigenziali senza assumerne le corrispondenti responsabilità. 

- Ridurre l’indipendenza della dirigenza amministrativa, che, se composta in sensibili percentuali da soggetti non selezionati tramite concorso pubblico, risulterebbe meno solida nell’assicurare un’amministrazione efficiente ed equa. 

L'abolizione del sistema delle carriere e delle qualifiche funzionali, introdotta dalle riforme degli anni '90 con il D.Lgs. 29/1993 e consolidata dal D.Lgs. 165/2001, mirava a garantire una selezione dei dirigenti basata su criteri oggettivi e meritocratici. 

Tuttavia, le recenti disposizioni, che favoriscono l’accesso alla dirigenza tramite progressione interna o nomina discrezionale, rischiano di compromettere l’efficienza dell’amministrazione, riportando indietro di decenni il sistema di selezione. Questo non solo riduce la competitività, ma apre anche la strada a possibili indebite ingerenze. 

L’Associazione Dirigenti Giustizia, a riguardo, manifesta la disponibilità a un confronto istituzionale per garantire che il testo definitivo della norma rispetti i principi di imparzialità, trasparenza e merito nella selezione della dirigenza pubblica. 

Per il direttivo, il presidente 

Nicola Stellato

In allegato, inviamo il Comunicato dell'Associazione Dirigenti Giustizia che verrà letto in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario nelle varie sedi distrettuali.

...In merito alla separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, oggetto di un disegno di legge del governo, è importante allora sottolineare che la vera separazione, mai realmente conseguita, è quella della magistratura dalla politica e dall’alta amministrazione. Il fenomeno delle porte girevoli persiste, nonostante i numerosi tentativi legislativi che sembrano fallire sistematicamente. Solo così si potrà valorizzare e restituire dignità alla dirigenza di carriera del Ministero della Giustizia...

L'Associazione Dirigenti Giustizia, attraverso i suoi iscritti presenti sul territorio, ha raccolto le proteste dei Direttori dell'Amministrazione giudiziaria, sollevate a seguito della proposta di soppressione del loro profilo professionale, emersa durante la definizione delle famiglie professionali nelle bozze del nuovo ordinamento in fase di elaborazione.

In allegato il comunicato stampa dell'ADG.

Sottocategorie

Spese di Giustizia, Testo Unico e Servizi di Cancelleria Appunti e Aspetti pratici
normativa e circolari ministeriali

Al 31 ottobre 2022

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