ASSOCIAZIONE DIRIGENTI GIUSTIZIA
Care Colleghe, cari Colleghi,
l’ingresso di nuovi dirigenti nell’Amministrazione Giudiziaria segna una fase di profondo rinnovamento e rafforzamento della nostra funzione.
In dettaglio:
A questi ingressi si aggiungono 65 posti già banditi, suddivisi in due procedure concorsuali per 54 e 11 dirigenti.
Complessivamente, tra colleghi già in servizio, prossimi all'assunzione e posti a concorso, si raggiunge al momento la quota di 149 dirigenti, cui si aggiungeranno ulteriori assunzioni previste nel quadro del PIAO, attraverso nuovi corsi-concorso SNA e altre procedure concorsuali. Si tratta di numeri significativi, soprattutto se rapportati a una dotazione organica complessiva di 330 posti. Dopo anni di carenze strutturali, questo importante piano di reclutamento rappresenta un segnale concreto e decisivo di attenzione verso la dirigenza, riaffermandone il ruolo centrale nel garantire il buon funzionamento del<la Giustizia.
A tutti loro, a nome dell’Associazione Dirigenti Giustizia, rivolgo il mio più sentito augurio per un avvio proficuo e gratificante in questa esperienza professionale, tanto decisiva quanto carica di responsabilità. Come colleghi e come Associazione, assicuriamo la nostra vicinanza e il nostro sostegno, nella consapevolezza che il loro contributo sarà fondamentale per il rafforzamento della nostra Amministrazione e per affrontare con competenza ed efficacia le sfide future.
Buon lavoro e arrivederci a Trieste!
Nicola Stellato
Dirigenza senza concorso?
Un ritorno al passato che mina trasparenza e merito
L’Associazione Dirigenti Giustizia esprime la propria contrarietà rispetto alle disposizioni introdotte dall’art. 11 dello schema di disegno di legge “Merito”, approvato dal Consiglio dei Ministri il 13 marzo, che prevedono l’accesso alla dirigenza mediante “sviluppo di carriera”. Tale meccanismo, ove non radicalmente rivisto, appare in contrasto con il principio costituzionale del pubblico concorso, minando i criteri di trasparenza, imparzialità e merito nella selezione dei dirigenti pubblici.
In particolare, si evidenziano le seguenti criticità:
- L’introduzione di una quota del 30% di accesso alla dirigenza senza concorso costituisce una intollerabile eccezione al principio del concorso pubblico fondato sulla valutazione comparativa aperta a tutti i cittadini.
- La procedura prevede una valutazione basata su indicatori ambigui e soggettivi, come i comportamenti organizzativi e le attitudini manageriali, con un elevato margine di discrezionalità.
- Ogni amministrazione sarebbe chiamata a gestire autonomamente il processo selettivo, senza garanzie e criteri oggettivi e uniformi stabiliti a livello centrale.
- La possibilità di accesso alla dirigenza attraverso percorsi interni rischia di creare un sistema autoreferenziale, precludendo opportunità a candidati esterni potenzialmente più qualificati.
- Il nuovo meccanismo incentiva un utilizzo distorsivo e opportunistico della valutazione della performance per orientare gli esiti delle selezioni interne.
Detto intervento si affianca al progressivo aumento dei dirigenti nominabili senza concorso ai sensi dell’art. 19, comma 6, del decreto legislativo 165 del 2001, recentemente accentuato dalla legge di bilancio 2025 con l’aggiunta di 10 unità nel Ministero della Giustizia. Questo ulteriore fenomeno rischia di:
- Indebolire la trasparenza e il principio di selezione basata sul merito, favorendo nomine discrezionali rispetto a procedure competitive.
- Compromettere la funzionalità dell’amministrazione giudiziaria, già esposta a tentativi di erosione dovuti alla presenza di magistrati che esercitano funzioni dirigenziali senza assumerne le corrispondenti responsabilità.
- Ridurre l’indipendenza della dirigenza amministrativa, che, se composta in sensibili percentuali da soggetti non selezionati tramite concorso pubblico, risulterebbe meno solida nell’assicurare un’amministrazione efficiente ed equa.
L'abolizione del sistema delle carriere e delle qualifiche funzionali, introdotta dalle riforme degli anni '90 con il D.Lgs. 29/1993 e consolidata dal D.Lgs. 165/2001, mirava a garantire una selezione dei dirigenti basata su criteri oggettivi e meritocratici.
Tuttavia, le recenti disposizioni, che favoriscono l’accesso alla dirigenza tramite progressione interna o nomina discrezionale, rischiano di compromettere l’efficienza dell’amministrazione, riportando indietro di decenni il sistema di selezione. Questo non solo riduce la competitività, ma apre anche la strada a possibili indebite ingerenze.
L’Associazione Dirigenti Giustizia, a riguardo, manifesta la disponibilità a un confronto istituzionale per garantire che il testo definitivo della norma rispetti i principi di imparzialità, trasparenza e merito nella selezione della dirigenza pubblica.
Per il direttivo, il presidente
Nicola Stellato
In allegato, inviamo il Comunicato dell'Associazione Dirigenti Giustizia che verrà letto in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario nelle varie sedi distrettuali.
...In merito alla separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, oggetto di un disegno di legge del governo, è importante allora sottolineare che la vera separazione, mai realmente conseguita, è quella della magistratura dalla politica e dall’alta amministrazione. Il fenomeno delle porte girevoli persiste, nonostante i numerosi tentativi legislativi che sembrano fallire sistematicamente. Solo così si potrà valorizzare e restituire dignità alla dirigenza di carriera del Ministero della Giustizia...
L'Associazione Dirigenti Giustizia, attraverso i suoi iscritti presenti sul territorio, ha raccolto le proteste dei Direttori dell'Amministrazione giudiziaria, sollevate a seguito della proposta di soppressione del loro profilo professionale, emersa durante la definizione delle famiglie professionali nelle bozze del nuovo ordinamento in fase di elaborazione.
In allegato il comunicato stampa dell'ADG.
Schema di decreto legislativo concernente disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 149, recante attuazione della legge 26 novembre 2021, n. 206, recante delega al Governo per l'efficienza del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie e misure urgenti di razionalizzazione dei procedimenti in materia di diritti delle persone e delle famiglie nonché in materia di esecuzione forzata.
Associazione Dirigenti Giustizia
Care Colleghe, Cari Colleghi,
riferisco in merito ai lavori del XXV Convegno nazionale di Trani della nostra Associazione. Possiamo stilare un bilancio positivo. Qui un servizio sul nostro evento e una mia intervista. a breve sul nostro sito varie foto dell’evento. Qui il programma completo della tre giorni, egregiamente organizzata da Annamaria Trotta e Carlo Lucio dello Russo, con il supporto di Gino Dell’Olio e Rino Abbattista. A Rino in particolare vanno tanti cari auguri, affinché superi al più presto la difficile prova che sta affrontando.
La sessione pubblica del convegno si è tenuta il 18 maggio nella bella Sala Ronchi della biblioteca del Comune “Giovanni Bovio” e ha visto la partecipazione di un numeroso pubblico. È stato possibile assistere anche da remoto ed è possibile rivedere i lavori nel nostro Canale YouTube.
Il 17 maggio 2024, alle 9.30, presso la stessa sala, si è tenuta l’assemblea degli iscritti all’Associazione Dirigenti Giustizia (ADG). 84 dirigenti associati hanno partecipato all’evento in presenza. Dopo la mia introduzione, hanno portato il loro saluto il Procuratore Generale della Repubblica di Bari, il dott. Leonardo Leone De Castris, e il Procuratore della Repubblica, dott. Renato Nitti.
Successivamente, la collega Anna Maria Trotta ha ricordato il compianto collega Pasquale Maria Farinola, Dirigente della Procura Generale della Repubblica di Bari. Durante il suo intervento, ha presentato sullo schermo la targa della nuova aula della formazione del Distretto di Bari recentemente inaugurata e a lui intitolata su nostra iniziativa, con questa frase “…Il porto accende ad altri i suoi lumi, a me al largo sospinge ancora il non domato spirito… “ da Ulisse di U. Saba. La figlia maggiore di Pasquale ha partecipato al momento e ha ringraziato, rivolgendo un commosso saluto ai presenti.
Successivamente, ho tenuto la mia relazione. Sono seguiti gli interventi dei colleghi neoassunti Federica Fiordalisi e Francesco Tiro. Hanno poi preso la parola: Rosalba Natali, Mariarosaria Donnici, Renato Romano, Luigino Pisello, Giorgio De Cecco, Antonella Cioffi, Giuseppe Montecalvo, Alessandra Scrimitore,Vincenzo Di Carlo, Nicola Valentino, e Flora Lionetto. Durante lo svolgimento dei lavori, sono intervenuti per un saluto il Presidente del Tribunale di Trani, Dott. Giuseppe Rana, e il Direttore Generale del Personale e della Formazione del Ministero della Giustizia, Dott.ssa Maria Isabella Gandini.
L’amministratore Massimo Orzella ha infine esposto il bilancio di esercizio dell’anno 2023-2024 e ha proposto un aumento della quota d’iscrizione da 60 a 70 euro, a decorrere dall’annualità 2025, considerando che un’efficace azione associativa richiede spese sempre maggiori. L’assemblea ha approvato all’unanimità la mozione, nonché il bilancio di esercizio distribuito a tutti i presenti. È stato poi dato mandato al Direttivo di condividere una sintesi dei lavori svolti e, con l’ausilio del collega Montecalvo, una bozza di diffida per un’azione legale contro le ricorrenti nomine ai dirigenti di commissari ad acta.
Allego infine le slide proiettate nel corso del convegno di sabato, tra le quali particolare attenzione va dedicata a quelle del Direttore Generale Gandini sul nuovo ordinamento professionale e del Capo Dipartimento Campo, recanti una sua proposta di revisione del DOG e delle posizioni dirigenziali. Con il Direttivo abbiamo in anima di organizzare a breve un momento dedicato di approfondimento.
A presto per aggiornamenti e buona giornata
Nicola Stellato
disponbile a questo link
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Al 31 ottobre 2022